Per la prima volta dal 1986, negli Stati Uniti, nei primi sei mesi di quest’anno, i ricavi dalle vendite di vinili hanno superato quelle del CD secondo i dati rilasciati nei giorni scorsi dalla RIAA.
Un fatto epocale che pur in un segmento di mercato che rappresenta solo il 4% di tutti i ricavi, è accaduto nell’anno di massima espansione dei consumi in streaming arrivati a rappresentare negli Stati Uniti l’85% del mercato.
Molti si sono chiesti come faccia un supporto come il vinile a godere di un rivitalizzato interesse nell’era della totale dematerializzazione della musica e della fine del possesso (come si nota anche dal tramonto del download).
Percepito in generale come un oggetto vintage legato a fan adulti della produzione discografica in realtà il vinile negli ultimi anni ha visto la sua curva di crescita correre parallelamente proprio allo streaming divenendo il secondo segmento di mercato in termini di percentuale di crescita. Più cresce lo streaming, più corrono le vendite di vinile.
La crescita del vinile non è nuova, da anni anche in Italia ha ripreso vigore (il nostro Paese è il settimo mercato globale per gli LP) e nel 2019 ha raggiunto la sua massima espansione dopo gli anni ottanta (il sorpasso del CD arrivò a livello globale nel 1987). Nel 2018 FIMI ha riproposto una top ten dedicata a questo supporto.
Le ricerche e gli studi sui consumi hanno dimostrato come il vinile non sia un prodotto esclusivamente legato ad adulti nostalgici o collezionisti incalliti ma stia sfondando sempre di più, e questo avviene anche in Italia, tra la generazione Z, nata con la rete e lo smartphone ma che ha riscoperto di recente la passione per il giradischi o ha colto nel vinile quella testimonianza fisica del proprio artista da esporre nella cameretta come feticcio della star che in realtà egli segue prevalentemente nel mondo virtuale, oggi più che mai a causa della pandemia che ha bloccato gli eventi dal vivo.
In un mercato dominato dalle playlist e dalle singole hit l’album in vinile, anche nelle sue forme più esclusive come edizioni a tiratura limitata o sofisticati cofanetti, ha visto uno spazio che è diventato con il tempo un po’ più di una semplice nicchia di mercato.
Giovani e meno giovani acquistano prodotti evergreen come Pink Floyd, Queen e Beatles ma anche nuove star come Billie Eilish o in Italia i vari esponenti dell’hip hop che pubblicano spesso in streaming e vinile (saltando magari il CD).
La crescita del vinile ha visto anche un forte impulso dall’e-commerce e dal Record Store Day, l’evento dell’orgoglio dei negozi indie che ha trasformato ogni anno un sabato di weekend nell’evento cool dove etichette e artisti hanno distribuito edizioni esclusive.