Nel dicembre 2015 la Commissione europea ha presentato ufficialmente un regolamento per ampliare l'accesso ai contenuti online per i viaggiatori nell’Unione. È stata la prima proposta legislativa della strategia per il mercato unico digitale, alla quale di è aggiunta, nel settembre 2016 la proposta di aggiornamento delle norme europee in materia di diritto d'autore. Il regolamento verte su quei servizi di contenuti online per i quali l'applicazione delle norme sul diritto d'autore è della massima importanza, come:
- le piattaforme di video on demand (Netflix, HBO Go, Amazon Prime, Mubi, Chili TV),
- i servizi di TV online (Viasat's Viaplay, Sky's Now TV, Voyo),
- i servizi di streaming musicale (Spotify, Deezer, Google Music)
- o i negozi online di giochi (Steam, Origin).
La principale caratteristica di questi servizi è fornire accesso a contenuti protetti dal diritto d'autore e diritti connessi, come anche a servizi di media audiovisivi. Il 7 febbraio del 2017 Parlamento europeo, gli Stati membri e la Commissione europea, hanno raggiunto un’intesa che consente gli europei la possibilità di utilizzare i loro abbonamenti online a libri, film, eventi sportivi, videogiochi o servizi musicali quando viaggiano all'interno dell'UE. Così accederemo ai contenuti online in Europa, come da casa Un passo in avanti su quello che sarà il mercato unico dei contenuti digitali, la grande rivoluzione dei consumi culturali in Europa. Nel 2016 il 64 % degli europei ha utilizzato internet per scaricare giochi, immagini, film o musica o per avere accesso agli stessi, utilizzando sempre più spesso i dispositivi mobili quali smartphone o tablet. Il regolamento, applicabile in tutti gli Stati membri dall’inizio del 2018, permetterà ai consumatori di accedere ai servizi di contenuti online quando si spostano all'interno dell'UE nello stesso modo in cui vi accedono da casa. Ad esempio, se si abbona ai servizi online di Canal+ per guardare film e serie, il consumatore francese sarà in grado di accedere a film e serie disponibili in Francia se va in vacanza in Croazia o si sposta in Danimarca per un viaggio di lavoro. I fornitori di servizi di contenuti online come Netflix, MyTF1 o Spotify verificheranno il paese di residenza dell'abbonato tramite strumenti quali i dati di pagamento, l'esistenza di un contratto Internet o l'indirizzo IP. Tutti i fornitori che offrono servizi di contenuti online a pagamento saranno tenuti a rispettare le nuove norme. Per i servizi gratuiti (come i servizi online delle televisioni pubbliche o delle radio) i fornitori potranno decidere se offrire la portabilità ai propri abbonati (opt-out). Anche se per la musica digitale la portabilità era in massima parte già assicurata dai contratti esistenti, il testo definitivo fornisce i necessari standard per semplificare l’attività delle piattaforme e l’accesso dei consumatori nel mercato unico digitale. Da rilevare anche che questo regolamento sarà ancora più rilevante se collegato al fatto che del 15 giugno 2017, con l’entrata in vigore delle nuove norme sul roaming gli utenti che si spostano in un altro Stato membro pagheranno la tariffa nazionale per utilizzare, purché in modo ragionevole, la rete mobile, indipendentemente dallo Stato membro in cui si trovano.